mercoledì 28 dicembre 2016

Step 24 - La "nuvola del colore"

The Registration black words cloud.

 

 
Ecco la nuvole delle parole strettamente connesse con il Registration black. Esse ruotano intorno al simbolo di contrassegno che viene usato maggiormente per accertarsi che le testine siano pulite, oppure per indicare il punto di taglio della carta.

domenica 18 dicembre 2016

Step 23 - Un colore "selvaggio"

 Da "Pensiero selvaggio" di Claude Levi-Strauss oggi ne approfittiamo per riflettere insieme dello stato primordiale del black. L'autore infatti spiega come il pensiero selvaggio sia intrinseco nella radice delle cose. E' la vita di ogni nome, è la nascita dell'espressione, il suo sviluppo.




Siamo abituati a chiamare le "cose" con un nome, ma diamo per scontato che questo ci sia sempre stato. Vi siete mai chiesti perchè la mela si chiama mela? o da dove arrivi il termine "cosa"?

Andiamo in fondo verso le origini di tutto e cerchiamo di capire, nello specifico dei colori, come il nero sia stato riconosciuto, adottato e divulgato nel mondo.

Kate Smith nel suo articolo Origin of the Word Black ci aiuta nel comprendere il selvaggio che c'è del nero. Le prime sensazioni di questo colore, infatti, sono connesse alla figura del male. Nessun altro colore riesce a proiettare un immagine così forte come la morte, la sofferenza, la paura.
Si pensa che i primi ad identificare e, di conseguenza, a denominare tali emozioni, fossero una tribù di proto indo-europei che associavano la magia dell'ardere, del bagliore, al suono "bhleg". Questo divenne con il tempo il simbolo dell'inverno, durante il quale tali popolazioni tentavano di sopravvivere con il calore ed il bagliore del fuoco.

Con l'evolversi delle tribù, anche il linguaggio trovava sempre più riferimenti, dal greco "phlegein" al latino "fragrare". Tuttavia, il nero come lo conosciamo oggi, ha intrapreso il suo percorso in Europa durante il primo millennio aC nella lingua antica anglosassone con la parola "blak".
Di contro, in epoche successive, si divulgò anche il termine "blac" che stava ad indicare invece luminosità, chiarore.

Per questi motivi, il pensiero selvaggio che si nasconde dietro il nero, penso che sia l'attimo aulico della fiamma, le sensazioni che emana, le emozioni alla quale si riconducono. Come per ogni cosa, anche con il nero l'uomo ha pur dovuto avere la necessità di identificarlo, di indicarlo con un nome che è indipendente da ogni influenza materiale e terrena.

mercoledì 14 dicembre 2016

Step 22 - Il colore in architettura

Ci avviciniamo sempre di più verso gli ultimi passi in questo viaggio tutto nero. Step by step, mattone dopo mattone, dalle fondamenta in su... non vi viene in mente nulla? Ma certo, oggi è il turno del nero nell'architettura!


L'esempio che vi propongo è la Black Contemporary House progettata da Oller & Pejic Architecture.

La casa si trova nel deserto e vuole rappresentare il negativo delle roccie che sono state esportate da quella zona. Ecco perchè lo studio di architetti che l'ha progettata ha scelto un layout di contrasto e minimalista, che rimanesse però in sintonia con il paesaggio.
Le camere sono disposte in una sequenza lineare, in modo da avere la zona giorno al centro che fa da contorno ad un modesto patio interno usato come giardino. Le pareti nere, l'arredamento con colori eccentrici e le ampie vetrate, fanno sì che la residenza rimanga inosservata di giorno e che di notte venga pervasa dalla luce magica della luna e delle stelle.

In architettura, i grandi architetti della storia hanno sempre cercato di correlare l'architettura stessa alle proporzioni dell'uomo, a partire da Vitruvio e Leon Battista AlbertiLe Corbusier, architetto svizzero-francese, nel 1948 sviluppò Le Modulor, una scala di proporzioni basate sulle misure dell'uomo. Nella pubblicazione, vediamo i grafici in cui è presente il colore nero, per rappresentare l'uomo nella sua sezione aurea.

venerdì 9 dicembre 2016

Step 21 - I protagonisti

Oggi vi presento uno dei protagonisti che, a proposito del nero, hanno lasciato un segno nella storia. Si tratta di Louise Michel , importante paladina dell'anarchia, che nella manifestazione del 9 marzo 1883 dei disoccupati parigini sventolò la inedita bandiera nera, divenuta poi icona anarchica. 

 

 

LOUISE MICHEL 

(Vroncourt-la-Côte, 29 maggio 1830 – Marsiglia, 9 gennaio 1905)


Nata da una famiglia cattolica, fanatica di Voltaire. Ecco perchè fin dagli albori ha nel sangue un istinto rivoluzionario. Appassionata di letteratura, scrive le prime poesie fin dalla tenera età, finchè non consegue il titolo di insegnante il 25 marzo 1852. Per non abbassarsi ai vincoli imperiali, decide di costituire un istituto privato a Audeloncourt e successivamente a Clefmont.
In seguito alla manifestazione dei disoccupati del 9 marzo, organizzata con Émile Pouget, venne ricercata e successivamente condannata a sei anni di prigionia per "istigazione al saccheggio".

martedì 6 dicembre 2016

Step 20 - I colori della moda

Coco Chanel, Parigi, Francia, gennaio 1959
©Getty Images
Quale colore meglio del nero per dare vita alle collezioni di moda? Ebbene sì, oggi trattiamo proprio la moda. L'esempio più importante in cui il nero ha fatto la storia della moda è il Little black dress, ovvero il Tubino nero.

Definito "minimale, versatile, accessibile ed elegante" da Irene Salvadorini su Vogue Italia Encyclo, il famoso tubino nero è un capo irrinunciabile nel guardaroba di ogni donna. Fa la sua prima comparsa grazie a Coco Chanel  negli anni '20 su Vogue America e, da quel momento, è destinato a diventare "una sorta di uniforme per le donne di tutto il mondo e di qualunque estrazione sociale".

Con il cinema degli anni '60 il sofisticato vestito nero viene indossato, con orli accorciati, dalle numerose attrici conosciute in tutto il mondo e negli anni '80 si trasforma in un sensuale abito da lavoro per le donne in carriera.
Negli anni subisce varie reinterpretazioni, tutta via rimane uno dei capi più popolari poichè versatile per ogni occasione. Wallis Warfield Simpson, Duchessa di Windsor, afferma infatti che "quando un abitino nero è quello giusto, non c’è niente che possa sostituirlo".

Il merito di tale successo sicuramente va riconosciuto a Coco Chanel che ha totalmente stravolto la storia della moda, ma anche allo stilista che ha ideato l'abito nero per Audrey Hepburn da indossare nel film Colazione da Tiffany. "La potenza dell’immagine di Audrey sulla Fifth Av., riflessa nella vetrina di Tiffany, gli ha regalato l’eternità".